A due settimane dai ballottaggi
Sono già trascorse due settimane dall’esito dei ballottaggi a Massa. Appena conosciuto il responso delle urne, si era diffusa ovunque la voce unanime: “Ha vinto la Città!” che ha finito poi, per avvolgere moltissimi in una fitta cortina di euforia e di entusiasmo. Essa rappresenta per i più, la vittoria della trasversale volontà di cambiamento e di svolta, diretta verso una democrazia partecipativa, da molti attesa, e che significava il superamento dei vecchi schematismi ideologici e partititocratici. Man mano la coltre sembra diradarsi, come la nuvola che nascose il “Ground Zero”, e forse ora assisteremo all’emergere degli scheletri che hanno resistito, di ciò che rimane, o meglio di ciò da cui tutto ha avuto origine. Certamente non si può negare che un grosso terremoto è avvenuto, quantunque sia ora quasi doveroso dare inizio ad un’analisi più profonda e sofisticata. Per fare questo non si potrà prescindere dal considerare come le due vicende elettorali di Carrara prima e di Massa poi, siano state, fra loro, profondamente collegate e interconnesse. Il tutto faceva parte di un “teorema” che, in vista della nascita del nuovo PD, avrebbe dovuto emarginare gradualmente le ali estreme, ancora esistenti dentro il vecchio partito DS, così come stava avvenendo a livello nazionale (vedi Salvi e Mussi). Tale teorema però non è stato dimostrato e le soluzioni previste non si sono realizzate. Esso prevedeva la seguente ipotesi:
-a Carrara sindaco un esponente ex DS; a Massa sindaco a uno ex Margherita; la Presidenza della Provincia ad un ex DS della Lunigiana. Ed infine per alcuni comuni della Lunigiana un impegno a una minor ingerenza da parte dei DS provinciali. Chi aveva enunciato e trattato il teorema però, non aveva sospettato come, le radici storiche trapiantate nel nascente PD, risentissero fortemente degli estremismi ideologici e avrebbero rifiutato di essere tagliate, soffocate o disperse, perdendo efficacia e incisività, dentro la massa fluida che si stava formando. Così ecco i veti incrociati, le faide, le vendette trasversali che, già dalle primarie di Carrara avevano fatto intravvedere verso quale direzione il vento avrebbe spirato. Tutto ciò integrandosi con la mancata attuazione di quanto ipotizzato per la Lunigiana, ha aggiunto alle vendette mosse da sinistra, anche quelle mosse da destra. Ma tant’è, se errare humanum est, il perseverare est diabolicum. Così se si fosse seguita una certa logica, come quella di proporre “volti nuovi” per il governo di Massa, peraltro vibrata con forza anche da queste pagine, forse si sarebbero evitate lacerazioni, dentro e fuori i partiti e la campagna elettorale sarebbe stata meno avvelenata e più ”normale”. Ormai non resta che prendere atto di ciò che è avvenuto: “cosa fatta capo ha”, e sforzarsi di intravvedere fra gli scheletri emergenti dal “Ground Zero”, se effettivamente l’ombra delle incrostazioni ideologiche e delle frange partitocratiche, non costituirà un freno e non influenzerà ogni azione amministrativa. Seguendo questa linea futuribile, è interessante considerare che, nella trasversalità dei programmi pre-elettorali presentati, molti punti sono risultati comuni, sia per chi sta con la maggioranza, sia per chi resta all’opposizione. Questo significherebbe cogliere la grande opportunità di dare subito corpo alla loro esecuzione, in quanto raccoglierebbero l’approvazione di quasi tutto il Consiglio Comunale. Tale riflessione,peraltro, scaturirà in una iniziativa pubblica concertata fra il Centro Studi de Gasperi e l’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e del lavoro, di prossima programmazione, e alla quale saranno invitate le autorità locali. Purtroppo è doveroso riconoscere,come la logica spartitoria seguita dal Sindaco nella composizione della Giunta, sembra andare in controtendenza rispetto alle indicazioni della città. I nostri timori e i nostri sospetti, ventilati inizialmente, sembrano trovare conferma, nel vedere come ancora una volta abbia prevalso l’egemonia dei partiti e la soluzione meno compromettente e rischiosa, dell’ “accontentiamo un po’ tutti”! Cosi’ degli 8 assessori inizialmente ipotizzati, si è passati a 10 e gli incarichi affidati in funzione delle posizioni assunte in campagna elettorale. In questa azione politica non si manifestata quella voglia di cambiamento nascosta dentro la cortina fumogena..e così ora si intravedono quegli “scheletri” che ancora restano a fare ombra sul nuovo emergente. I nomi si qualificano e danno risposte da soli: Nardi vicesindaco?...leggiamo Giunta connotata a sinistra; Fabrizio Brizzi ai lavori pubblici? Senza valutazioni o giudizi personali, non pare certo una personalità molto rappresentativa, soprattutto per l’assenza di esperienza nel settore. Ofretti all’ambiente? Ma non è quello che ha tempestato la città con molte inutili piste ciclabili…? Anche qui senza valutazioni personali, la figura,per quanto già fatto in passato,non sembrerebbe di grande rappresentatività. Volpi alle Finanze?...ma come? Ad una testa pensante e innovativa come la sua…anziché creare un assessorato ad hoc come lo Sviluppo Economico…gli viene affidato un incarico da Ragioniere?..Alla Leonardi, il Personale?..ma andiamo!!! Appare quanto meno sorprendente come non si sia pensato di sfruttare meglio le potenzialità e le professionalità di queste persone che certamente darebbero lustro alla città qualificandola sia sul piano Nazionale che Internazionale. Lungi da noi il pensare che il motore della futura attività amministrativa non abbia la spinta necessaria per fare uscire l’istituzione comunale, dalla solita logica del piccolo cabotaggio e della gelosa gestione dei piccoli orticelli di “famiglia”. Vediamo allora, quali sarebbero alcuni dei punti di comune interesse:
-Democrazia partecipata e trasparenza amministrativa ( apertura al confronto con i cittadini, le forze politiche, le parti sociali e verifica degli atti amministrativi).
-Potenziamento depuratore ex Cersam.
-Nomina del Difensore Civico
-Incentivazione della produzione di energia pulita (fotovoltaico) e del risparmio energetico.
-Realizzazione di parcheggi di cintura.
-Riqualificazione della montagna (collegamenti e trasporti, miglioramento rete idrica).
-Creazione strutture aggregative, ricreative e culturali.
-Realizzazione Porto Turistico
-Ripensamento Consorzio Zona e rilancio processo di reindustrializzazione e impulso all’agricoltura.
-Promozione raccolta differenziata “porta a porta” dei rifiuti e riduzione Tarsu
-Aiuti per edilizia abitativa, a coppie giovani e a nuclei con basso reddito
-Potenziamento sicurezza urbana
-Riorganizzazione Asmiu e Massa Servizi con riduzione ICI
-Riqualificazione aeroporto Cinquale.
Non male per incominciare e questa costituirebbe anche la prima chance concreta nelle mani del Sindaco per dimostrare che la voce unanime non era soltanto uno slogan: “ha vinto la città”, ma che ha effettivamente vinto anche Massa con tutta la sua gente.
Roberto Benatti