Dialogo fra padre e figlio

E’ un’intervista un po’ “sui generis”, però proprio per questo l’ho giudicata interessante. In questo periodo di vacanze, come certamente avranno fatto molti altri genitori, ho potuto trascorrere più tempo con mio figlio più piccolo che frequenta la prima media. C’è stato spazio per il gioco, i passatempi in famiglia, la partecipazione alle celebrazioni religiose proprie del periodo natalizio, e non ultimo molto spazio per parlare un po’ di tutto, magari davanti ad una bella fetta di panettone. Fra gli argomenti di cui abbiamo parlato, vi è stato quello che riguarda la nostra condizione di cittadini. Mi ha incuriosito conoscere la sua opinione di bambino di 11 anni. Allora ho provato a domandargli:- “Sei contento di vivere a Massa?” E lui:-“No, perché Massa fa letteralmente sch….Ma guarda che non lo penso solo io, lo dicono anche i miei compagni di scuola!...Però questo non lo scrivere altrimenti qualche tuo amico amministratore potrebbe offendersi”. Io invece lo scrivo proprio perché i “miei amici” amministratori conoscano anche l’opinione degli abitanti più deboli della città. Allora di rincalzo gli chiedo di nuovo:- “Ma perché non ti piace?” Risposta:- “Perché c’è disordine, poca pulizia, le strade sono strette per un traffico esagerato. Non ci sono parcheggi sufficienti e difficilmente si trova un posto; il lungomare e la spiaggia non somigliano neanche un po’ a quelli  di Forte dei Marmi che è una città più piccola. Si sono realizzate delle rotonde, ma anche se quelle fatte sono abbastanza utili, dove servirebbero veramente, ci sono ancora i semafori.  Spesso abbiamo l’impressione che la città sia come abbandonata a se stessa e ai suoi abitanti, molti dei quali non la rispettano.   Infatti anche questi cittadini massesi non mi piacciono! Non solo non rispettano le regole della più elementare convivenza civile, ma creano disagi anche a chi queste regole vorrebbe rispettarle. Non rispettano la circolazione stradale e si arrabbiano e litigano per delle sciocchezze; producono troppa immondizia e non la depositano nei cassonetti o nelle campane ad essa riservati; accompagnano i cani nelle loro passeggiate, e lasciano sporcare marciapiedi e spazi dove poi altri passeranno, mostrando così molta più sensibilità verso i propri animali che verso le altre persone. D’estate poi, c’è molta confusione ed io che vado a letto presto, e la mamma che si deve alzare alle 5 per andare a lavorare in ospedale, non possiamo dormire”. Dopo questo lungo sfogo, provo a domandare a Luca, quasi con aria di sfida:-“Se potessi scegliere, dove vorresti vivere?” Senza un attimo di esitazione risponde:-“ Mi piacerebbe vivere a Torino, ci sono stato recentemente per visitare il museo egizio e così spostandomi a piedi, in autobus o in tram, ho potuto vedere anche molto di più e riconoscere che quella è “davvero” una CITTA’! Una città grande e famosa e conosciuta in tutto il mondo, dove convivono senza darsi fastidio, come invece succede da noi, la grande Industria e il Turismo.  Ci sono tanti mezzi pubblici che permettono di raggiungere con facilità i Centri di interesse storico e culturale e così anche tutti gli altri luoghi periferici. Ci sono tanti centri commerciali dove si può trovare tutto quello che serve. Ho notato molto ordine e pulizia e soprattutto tanta organizzazione; le persone che ho incontrato poi, si sono sempre mostrate molto gentili e cordiali. A Torino infine, c’è la Juventus, che è la squadra del mio cuore e che potrei andare a vedere spesso. Certo che se anche a Massa ci fosse una squadra più importante e giocasse in serie A, il nostro stadio potrebbe ospitare le squadre più famose e sarebbe più conosciuta. Chissà, forse mettendo insieme la Massese e la Carrarese, si potrebbe anche raggiungere questo traguardo”. E per finire questo dialogo ho domandato timidamente:-“Visto che con la tua analisi hai dipinto una città in cui sembra sia poco gradevole vivere, e considerando che non è possibile trasferirsi a Torino, cosa speri che possa essere fatto per migliorare la situazione attuale?” Luca candidamente e sorprendendomi, risponde:-“Non occorrono  grandi cose per incominciare a migliorare la nostra città, ma certamente è importante prima di tutto, volerle bene. Ognuno di noi può fare molto, rispettando le cose di tutti e impegnandosi , ognuno con le sue responsabilità, partendo da chi è stato scelto per governare la città, a mettere al primo posto gli interessi generali, sforzandosi di migliorare i servizi e la qualità delle condizioni di vita di tutti i cittadini. Il resto viene di conseguenza”.  Benatti Roberto