Elezioni amministrative 2008

Ad un anno esatto di distanza anche il Comune di Massa e Provincia, come prima il Comune di Carrara, saranno chiamate a rinnovare le cariche elettive che dovranno governare il territorio per altri 5 anni. La fase politica che caratterizza questo periodo,sia a livello nazionale che locale, è piuttosto stimolante e sollecita l’attenzione da parte di tutti coloro cui sta a cuore la crescita delle nostre città nonché il miglioramento della qualità della vita. Traspare con marcate connotazioni, l’insofferenza di molti verso le carenze della politica, con continui riferimenti ai privilegi della cosiddetta “casta” di politici, non più animati dalle migliori intenzioni nel perseguire il “bene comune”. Salvando le eccezioni che certamente non mancano, pare che chi prende il potere nelle istituzioni pubbliche insegua interessi di parte, egoistici o particolaristici portando così la società alla deriva.  A detta di questi “attori” nello scenario del vivere sociale, il “bene comune” è una responsabilità dello Stato e delle sue istituzioni. Ma intanto si procede per sponde opposte creando una sorta di “dignità virtuale” a ciò che invece non dovrebbe essere, solo perché  ci si nasconde e giustifica dicendo: “tanto fanno tutti così”! Così chi invece veramente persegue il “bene comune” viene penalizzato, mentre chi persegue il proprio interesse egoistico,purchè lo faccia in modo formalmente lecito, viene premiato. E tutto accade secondo regole studiate ad “hoc”, e istituzionalmente riconosciute. Succede in quasi tutti gli ambiti della vita sociale, in campo fiscale, nei servizi, nel modo di trattare la famiglia e nella elargizione dei nuovi diritti civili. Naturalmente tutti si dichiarano attori “etici”, specialmente durante la campagna elettorale, ma pare proprio di capire che l’etica c’entra poco o nulla con i loro comportamenti, dato che per molti di loro, è la politica a fare l’etica e non viceversa. Diventa così sempre più difficile oggi,per le persone cui sta ancora a cuore il “bene comune”, affidare a Qualcuno una delega in bianco per rappresentarne le esigenze e le istanze. Oggi questo Qualcuno, così come è sempre stato, è colui che si dona agli altri con spirito di servizio, offrendo tempo,disponibilità, altezza morale,capacità e professionalità,assumendosi le proprie responsabilità, senza per questo chiedere qualsivoglia contropartita, ma soprattutto sappia essere “guida” e modello per altri,specialmente per le future generazioni. Solo così questo Qualcuno sarà credibile e renderà credibili anche le istituzioni democratiche. Se in futuro non sarà così, potrebbe avere forse più senso confrontarsi con una democrazia referendaria e non più con una rappresentativa.   Lasciando così decidere al popolo, nella sua recuperata “sovranità”, tramite referendum, chi andrà a comporre le varie assise governative. Chissà, forse il timore di perdere il privilegio di far parte della “casta”,potrebbe anche far riflettere qualcuno, e al tempo stesso dare più coraggio a quel Qualcuno tanto atteso, di uscire allo scoperto, perché non più schiacciato e nascosto dalle ingerenze dei Partiti verso qualsiasi nomina o incarico. Quello che lascia l’amaro in bocca è accettare supinamente che Massa non sappia esprimere niente di nuovo, nessun Qualcuno che sia un vero segnale di realistico e incisivo cambiamento. Purtroppo se andiamo a pronosticare il nostro futuro, guardando l’avvio delle campagne elettorali, senza voler essere pessimisti o dissacratori, non rimane che rassegnarci al solito menù, alle solite critiche, ai soliti programmi fatti di tanti buoni propositi ma senza una vera e propria garanzia. Forse sarebbe meglio in avvio della campagna elettorale, mostrare le Linee Programmatiche presentate ai cittadini in occasione del mandato precedentemente ricevuto, e verificare a consuntivo quanto di esse è stato realizzato. Una sorta di “esame” dal quale si “passa” o “non si passa”! Purtroppo, e con spirito realistico, dobbiamo ancora evidenziare che continuano a mancare proposte convincenti. Continuano a mancare progetti di ampio respiro, che abbraccino più di una legislatura e che fungano da cerniera fra le esigenze di ogni comune della nostra Provincia. Progetti che vengano riconosciuti validi e al di sopra delle parti e delle rivalità e che soprattutto, non rischino di essere sottaciuti se non addirittura cancellati dai nuovi amministratori, quasi in spregio di ciò che è stato fatto da chi li ha preceduti, con grande dispendio di tempo e di denaro pubblico. Se i democratici rinnovi delle nostre Amministrazioni Locali sollecitano una riflessione critica sugli obiettivi mancati e sulle cause del fallimento, ci auguriamo che tale riflessione non eluda il problema del vecchio antagonismo esistente tra Massa e Carrara,il cui riemergere costituisce il vero handicap politico che chiude l’avvenire di entrambe le comunità, esponendo sempre più la Provincia al rischio di una possibile soppressione.

Roberto Benatti