I PAESI A MONTE: UNA RISORSA O UN PROBLEMA? 

                L’isolamento dei paesi a monte della città di Massa, rispetto alla telefonia mobile e ai collegamenti con Internet, viene denunciata da qualche tempo sulle cronache locali.

                A noi sembra che la questione sollevata faccia parte di ben altre problematiche inerenti alla montagna massese, che l’orografia ha diviso mediante l’alveo del fiume Frigido in due versanti, costringendo a raggiungere i paesi che vi si insediano da tre distinti accessi. Quei due versanti sono difatti separati dal fiume che segna pure lo spartiacque non solo dei territori, bensì, in qualche misura, anche dell’indole della gente.

                Il Monte Brugiana appare aver impresso ai residenti nei paesi sullo stesso appollaiati volti, caratteri ed espressioni relazionali loro propri, non collimanti con quelli dei concittadini che vivono nei paesi del versante sinistro del fiume. Un fiume le cui acque hanno rappresentato per secoli il motore delle arti marmifere e molitorie.

                L’accesso che attacca il versante destro lo fa da due ingressi distinti: quello che affronta il monte dalla frazione Frangola e l’altro che da Santa Lucia si snoda con un percorso meglio accessibile verso i paesi più prossimi all’alveo del fiume, mentre diventa più scosceso e roccioso nell’avvicinarsi al paese e alle cave delle Casette. Il terzo accesso, che s’inerpica sul versante sinistro, parte da decenni da piazza del Portone.

                L’economia delle frazioni dei due versanti ha avuto nel tempo la comune risorsa nelle cave di marmo e in un’agricoltura di sussistenza, se si eccettua la Filanda di Forno dove l’iniziativa del Conte Lombardo, alla fine dell’800, poté dare lavoro e pane soprattutto alla gente di quel paese.

                Nel dopoguerra è stato favorito lo spostamento al piano dalle possibilità occupazionali offerte dalle imprese insediate nella zona industriale, più prossima e più facilmente raggiungibile per gli abitanti dei paesi del monte Brugiana. Quelli del versante sinistro sembrano essere stati più affezionati alla loro origine, trattenuti anche da un approccio turistico, incentivato dalla panoramica strada per Arni e incentrato sul nucleo di San Carlo e nelle frazioni di Pariana, Altagnana e Antona.

                San Carlo rappresenta una terrazza splendida sulla città, mentre le varie selle sulle quali riposano le altre tre frazioni offrono suggestive visioni della piana e del mare. La Brugiana è un osservatorio incomparabile della costa, che sembra di toccare quando, nelle giornate serene di settembre, dalle sue cime si possono scorgere, quasi a portata di mano, le isole della Capraia e della Gorgona.

                Come si è comportata la città e le sue successive amministrazioni civiche verso queste realtà così originali e significative? Le considera una risorsa o le sente come un problema?

                Il Centro Studi De Gasperi proporrà una riflessione partendo da questi interrogativi; e offrendo l’opportunità di un confronto e un dibattito organizzando un prossimo convegno.

 

Massa, 28 marzo 2008

                                                                                                              Il Centro Studi “Alcide De Gasperi”

                                                                                                                                             di Massa