IL PATTO ATTUATIVO PER LO SVILUPPO LOCALE (PASL) E LE RELAZIONI TRA I COMUNI

DI MASSA E DI CARRARA

 

Nel corso della  attività  degli anni passati e di questi ultimi il Centro Studi “Alcide De Gasperi” ha avuto occasione di riflettere sulle difficili relazioni tra i Comuni di Massa e di Carrara e sul negativo condizionamento che ne deriva per la soluzione di molte comuni  problematiche. Ciò a causa del legame di molte questioni alla decisione delle due amministrazioni: a causa dell’obbiettiva difficoltà dell’amministrazione provinciale nel coordinare le iniziative che coinvolgono in particolare i due  Comuni; a causa di una emulazione, distorta in antagonismo che ricerca e sottolinea i motivi di divisione a scapito di soluzioni di reciproco vantaggio; a causa, infine, della debolezza del capoluogo, che non ha voluto e saputo aprirsi ad una visione comprensoriale delle sue competenze e delle sue responsabilità, provocando così un rapporto difficile e spesso conflittuale con tutto il territorio periferico.

Chi ha avuto occasione di seguire i contenuti del  giornalino L’APE, organo ufficiale del Centro Studi, ha già trovato cenni critici come quelli di sopra espressi, segno della sensibilità dello stesso Centro Studi intorno alle difficoltà di decollo e di progresso per questa provincia.

In forza di quella attenzione è  stato accolto con vivo apprezzamento il documento predisposto dalla Provincia previsto dal Protocollo d’intesa del 7 febbraio 2005 tra la stessa e la Giunta Regionale e approvato dalle istituzioni locali, intitolato “Patto attuativo di sviluppo locale” (PASL). Le discussioni e gli esami protrattisi per diversi mesi hanno infne consentito al documento di pervenire alla definitiva aprovazione da parte della Regione Toscana avvenuta il 9 maggio 2007 e sancita con l’apposizione  della firma del Presidente Claudio Martini.

La riflessione che il Centro Studi sta conducendo da circa un anno sul PASL e suille vicende che l’hanno accomèpagnato si è imbattuta più volte in argomenti le cui  soluzioni sono legate ad una valutazione comprensoriale ad un’incisiva  cooperazione tra i Comuni di Carrara e di Massa, senza le quali le indicazioni del Patto rischiano di restare vuoti miraggi ed espressioni di buon volere. Un  rischio antico, peraltro, ove si pensi alle decine di progetti e di impegni prodotti negli oltre cinquant’anni dell’attuale assetto provinciale, i quali non hanno conseguito risultati efficaci, quando non sono rimasti addirittura documentazione a futura memoria.

In considerazione di tutto ciò il Centro Studi ha deciso di impegnasi in una riflessione seria e partecipata sullo stato dei rapporti tra i due enti comunali e i due territori, sulle cause che ne sono alla base e sulle prospettive che una possibile coordinazione potrebbe significare per le questioni riguardanti i due Comuni e l’intero territorio provinciale.

Conscio dell’insufficienza della sola  propria buona  volontà nonché dell’entità, della delicatezza  e della complessità  del tema, il Centro rivolge un vivo appello alle persone, alle associazioni e agli enti  che  condividono le nostre preoccupazioni, per un’azione comune intesa a risvegliare le coscienze sulla importanza del problema e sulla responsabilità di ognuno in vista di un proficuo avvenire per le due comunità.

Le scadenze elettorali per il rinnovo dei consigli degli enti direttamente interessati, quello di Carrara già concluso e quello di Massa la primavera prossima, ci appaiono importanti e idonee a prendere in considerazione la questione e a sottoporla a istituzioni e partiti.

 

L’OGGETTO

Il Patto attuativo per lo sviluppo locale (PASL) può considerarsi un’ennesima iniziativa per rilanciare l’economia e le sinergie necessarie allo sviluppo di questa provincia. Esso si presenta come un pregevole studio della situazione, ricco di indicazioni e di suggerimenti atti a farla evolvere nell’arco di un paio di lustri, sempre che decisioni e provvedimenti trovino risorse finanziarie e volontà politiche decise a dare coerente attuazione a quanto programmato. La materia,  vasta e complessa presa in considerazione dal documento, è tutta attinente alla realtà socio economica della nostra provincia.

Per completare il ragionamento che qui ci interessa, passiamo ora ad accennare ad alcuni provvedimenti che il Patto individua  e che più necessiterebbero, a nostro parere, di intese e di collaborazione tra le amministrazioni dei Comuni di Massa e di Carrara, onde assicurare una sollecita e completa realizzazione.

Passando rapidamente a scorrere il documento ci sembra di poter sottolineare, con le specificazioni che seguono, i punti di maggiore impatto con le esigenze di coordinamento e di intesa:

-          Quando si parla di utilizzo delle aree industriali gestite dal Consorzio Zona, e si fa riferimento alla nautica da diporto e alle infrastrutture indispensabili per sostenere la loro attività ed assicurare il loro avvenire, tra cui il porticciolo turistico;

-          Quando, citando l’insediamento delle imprese impegnate nella predetta attività, si auspica il mantenimento in loco delle strutture direzionali delle relative aziende, ammaestrati dalla negativa esperienza di insediamenti che avevamo altrove i rispettivi riferimenti imprenditoriali e direttivi;

-          Quando si coniuga il porto commerciale di Marina di Carrara con l’erosione dell’arenile, particolarmente penalizzante per il litorale massese;

-          Quando si mette l’accento sul ciclo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani;

-          Quando si invoca un turismo che non rimanga confinato soltanto alla stagione estiva e balneare, bensì allarghi spazi temporali e interessi alle offerte paesaggistiche, culturali, climatiche e storiche di questo comprensorio;

-          Quando si mette l’accento sulla ormai annosa questione della stazione unica, premessa per un servizio di maggiore qualità  alla nostra utenza;  sulla realizzazione  di una metropolitana leggera e su collegamenti più comodi e veloci con il retroterra lunigianese;

-          Quando si sollecita una spinta verso la informatizzazione e una migliore professionalità nella P.A. con lo scopo di soddisfare meglio le esigenze dei cittadini e delle imprese;

 -   Quando si lamenta per il marmo la prevalenza dell’escavazione rispetto agli altri momenti della lavorazione     industriale, dell’artigianato artistico e della ricerca.

Su questi temi prevalenti nel territorio provinciale di costa, è indubbio che situazioni, campi di intervento e opportunità fanno carico direttamente alla responsabilità degli amministratori dei due Comuni e delle popolazioni che vi  risiedono.

 

I DESTINATARI

Il discorso che andiamo svolgendo non è certo  originale ma nient’affatto anacronistico. E’ diffusa la conoscenza delle remore esistenti allo sviluppo di questo territorio e delle condizioni minime per superarle. Tra queste ultime è abbastanza avvertita la palla al piede costituita dalle incomprensioni e avversioni reciproche di cui sono affette le due maggiori città di costa, Massa e Carrara. Meno avvertite sono la necessità e le terapie per superarle, a causa: degli interessi costituiti che si andrebbero ad infrangere, della reale difficoltà a prevederne i futuri assetti, delle resistenze di quanti ancora si affidano al vecchio mito del campanilismo, dell’oggettiva differenza di storia, tradizioni e costume.

Se il quadro individuato è plausibile, diventa peculiare il tipo di approccio che si intende adottare per divulgare l’idea, per evitare istintive ripulse e per non compromettere comunque l’impresa né per l’oggi né per il domani. Siamo convinti che se le comunità delle quali è costituita questa provincia non vogliono continuare a vivacchiare, condannandosi ad una difficile sopravvivenza, non ci siano alternative tra una rigenerata e convinta coesione oppure a una rinuncia all’attuale assetto di questo territorio verso altre soluzioni provinciali e/o regionali.

La delicatezza della questione e l’incertezza del suo esito suggeriscono gradualità  nella presentazione dell’idea. Una soluzione possibile può essere quella di iniziare con l’esporre le preoccupazioni sullo svuotamento che il  PATTO può correre se non si verificano forti intese tra i due Comuni di Carrara e di Massa. Per ciò, dopo una prima valutazione preliminare dell’iniziativa con amici vicini, alcuni competenti  e con coloro che desiderano interessansi all’argomento, potremo procedere a:

-          reperimento di adesioni nelle due comunità e formazione di un comitato promotore;

-          sensibilizzazione dei soggetti che sonno interessati o coinvolti nella realizzazione delle opere indicate nel PASL;

-          opera di divulgazione e di informazione ai cittadini delle problematiche inerenti;

-          dar vita ad un soggetto destinato alle iniziative pubbliche.

 

UNA PROPOSTA ULTERIORE

Una intesa duratura tra i due Comuni che si evolvesse, nel tempo, in attiva collaborazione, avrebbe modo di allargare la visuale per un ulteriore programma di sviluppo delle due comunità e, di riflesso, dell’intera provincia. Limitandoci ora all’immediato interesse dei due Comuni, sembra a questo punto opportuno segnalare l’utilità di una integrazione più stretta dei loro due agglomerati urbani e una soluzione più confacente ad un traffico veicolare  più spedito, meno inquinante e meno costoso. Stiano parlando del traforo della Foce, da decenni concepito come opera di progresso e sempre vanificato da miopi visioni più che da difficoltà economiche.

Se andiamo a vedere l’attuale realtà dei due centri storici, ci accorgiamo che essi stanno rapidamente declinando e si può prevedere una loro progressiva asfissia se non interverranno provvedimenti eccezionali. Uno di questi potrebbe essere proprio il traforo della Foce. Esso, infatti, permetterebbe:

-          un risveglio dei due centri storici che conservano tuttora una soglia demografica di tutto rispetto;

-          la valorizzazione delle loro testimonianze storiche, culturali e artistiche;

-          un facilitato e proficuo interscambio economico e commerciale e la ricaduta nei predetti centri di clienti, visitatori e interessi, oggi dispersi sul territorio;

-          un agevolato raggiungimento degli uffici pubblici e dei servizi dislocati nei due centri storici da parte dei cittadini dei due Comuni e di quelli provenienti dalla Lunigiana;

-          un miglioramento del traffico veicolare che intasa i due centri storici e un loro rapido ed economico collegamento.

 La soluzione potrebbe semplificare pure  la sempre più urgente e difficile soluzione dei parcheggi, che potrebbero trovare collocazione in località immediatamente periferiche ai due centri cittadini, affidando a navette, gestite dal CAT, il raggiungimento di località  limitrofe.

 

Li, 8 giugno 2007

 

 

 

 

 

PROBLEMI COMUNI E SOLUZIONI SEPARATE

 

Il precedente documento intitolato “Il patto attuativo per lo sviluppo locale (PASL) e le relazioni tra i Comuni di Massa e di Carrara” ha precisato le motivazioni a sostegno dell’iniziativa avviata dal Consiglio direttivo per una riflessione sulle difficili e spesso conflittuali relazioni tra i Comuni di Massa e di Carrara. E’ stato ivi accennato al danno che ne deriva all’intera provincia  e vi è contenuta la decisione di promuovere una ricerca che ne indaghi le ragioni e ne chiarisca le cause, con l’intento di favorire un rapporto che almeno salvaguardi il perseguimento degli interessi comuni.

Il documento ricordato, sulla scorta delle indicazioni del PASL, ha avuto modo di  indicare alcuni obiettivi, espunti dalle indicazioni di quest’ultimo e per i quali si era verificata una perfetta intesa tra gli enti firmatari, tra cui i due Comuni di costa. Siamo convinti che sia indispensabile una collaborazione tra le due amministrazioni sui temi di comune interesse per non disperdere energie e mezzi, per servire meglio le due comunità e per farsi carico con maggiore intelligenza e speditezza  delle attese comuni.

In quest’ottica, ribadiamo le iniziative che erano state individuate nel documento richiamato:

-          pieno utilizzo delle aree industriali gestite dal Consorzio Z.I.A., con particolare riferimento alla nautica da diporto;

-          approntamento delle strutture ed, in particolare, del porto turistico, per assecondare e incrementare il settore suindicato;

-          agevolare le condizioni per la permanenza in loco delle componenti direzionali delle aziende qui insediate;

-          salvaguardare la compatibilità tra il porto di Marina di Carrara e il fenomeno erosivo del litorale sul versante est della costa;

-          definire la gestione comprensoriale della raccolta e dello smaltimento dei RSU;

-          espandere l’offerta turistica oltre il periodo estivo-balneare;

-          realizzare la stazione unica a carattere metropolitano;

-          accrescere l’informatizzazione e la professionalità nella P.A.;

-          incentivare la lavorazione in loco del prodotto marmifero.

Accanto a questi punti, imprescindibili e prioritari, appare utile individuare altre tematiche di reciproco coinvolgimento, nella speranza di incontrare sensibilità affini e possibili intese per avvicinare i cittadini a queste  prospettive, quale passaggio obbligato  e fondamentale al fine di una collaborazione fattiva tra le due amministrazioni.

1 – Una soluzione comprensoriale del trasporto pubblico, attualmente gestito dal CAT il quale tiene conto delle esigenze  separatamente evidenziate dalle due municipalità, e che, a quanto ci risulta, mai è stato  interessato ad un progetto complessivo per una soluzione integrata dei vari aspetti . Questa, tra l’altro, potrebbe favorire, insieme a un migliore servizio,  innovativi e positivi provvedimenti per un serio  riesame del perenne e tragico buco dei suoi bilanci, gravanti su quelli  degli enti locali della provincia.

2 – La valorizzazione dei centri storici delle due città con le loro tradizioni, monumenti, opere d’arte, insediamenti significativi e servizi potrebbe far parte di un  progetto di turismo integrato che vada al di là di quello  estivo-balneare. Inoltre sarebbe possibile incrementare l’interesse dei cittadini e delle attività che vi si praticano, anche ai fini del mantenimento e dell’abbellimento dei siti.

3 – Il discorso ci porta ad un progetto di offerta  integrata di turismo, dove le reciproche opportunità non siano  contemplate separatamente ma comprese in un’unica cornice, eventualmente  evidenziate per capitoli di interesse affine.

4 -  Una analisi comprensoriale delle complessive disponibilità alberghiere,  necessarie a coprire oltre che nuove  e più gradevoli offerte turistiche  anche una ospitalità dignitosa a  chi pratica queste zone a fini economici, culturali e diversi.

5 -  Una riconsiderazione dell’organizzazione scolastica per farla corrispondere di più alle richieste e alle opportunità  del territorio, con qualche particolare offerta di eccellenza negli indirizzi tradizionali o nuovi, anche in relazione ad una eventuale evoluzione  dei settori produttivi.

6 -   Aderente  all’argomento in discorso e che  in parte lo trascende è la questione degli impianti sportivi e dei centri di aggregazione. E’ sperperare denaro, energie e tempo l’esistenza e la produzione di doppioni, che mai potranno conseguire il meglio riguardo alle potenzialità esistenti e ai risultati.

Altre ne potremo facilmente aggiungere se faremo un istante mente locale. Ad esempio l’attuale stato dell’offerta di promozione della cultura, al di là di quella istituzionalmente erogata dall’apparato scolastico. Le risorse ludiche e quelle culturali e, per entrambe, i  luoghi idonei ad espletarle. Potremmo aggiungere un’attenta considerazione dell’organizzazione produttiva: industriale, commerciale e dei servizi nei due versanti della Foce, con le loro potenzialità, opportunità e limiti. Potrebbe esser presa in considerazione la situazione dei paesi a monte, come  risorsa e come problema, osservandoli nell’insieme e facendo tesoro delle esperienze di tutti.

 

In questa attività  il Centro Studi non può fermarsi ad una proclamazione di programmi e suggerimenti, anche se arricchiti con qualche considerazione. Peraltro, non potendo permettersi allo stato attuale  personale e risorse per specifiche  trattazioni monografiche, si tratterà  di  sviluppare il medesimo argomento con successive riflessioni  scritte od orali, trattandone, sempre nell’ottica dell’integrazione, gli aspetti dell’origine, dello stato attuale e delle possibili proposte di evoluzione, illustrandone le positività e le negative conseguenze derivanti dall’inerzia..

Un lavoro, come si può notare,  non indifferente, che potrà dare  frutti se svolto con amore per  queste terre, lungimiranza e pazienza. Con  ricerca e apertura verso ogni collaborazione cui non difettino le tre virtù ricordate.

 

Li, 24 settembre 2007